Il workshop internazionale di progettazione “Architecture for Acheological Sites” propone uno studio aggiornato in materia di opere di protezione delle testimonianze dell’area del Parco Archeologico della Valle dei Templi di Agrigento, con il patrocinio dell’Unesco, al fine di individuare nuove tipologie modulari e flessibili, adattabili alle diverse esigenze. 

Nato da una proposta del direttore del Parco l’ Arch. Giuseppe Parello e l’ Arch. Carmelo Bennardo, in collaborazione con JIA-Japan Institute of Architecture (ordine degli architetti nazionale del Giappone), il workshop ha visto impegnati gli studenti dell’Università di Tokyo con il sostegno della Toyo Ito Foundation, del Politecnico di Milano e dell’ Università di Palermo, nella costruzione di prototipi sperimentali temporanei per la protezione degli scavi archeologici. Era richiesto che i prototipi fossero rispettosi del paesaggio e cercassero di fondersi con esso, da qui l’utilizzo di materiali naturali. I docenti del Politecnico di Milano, Marco Imperadori e Andrea Vanossi, dell’ Università di Tokyo, Salvator-John Liotta e Yuta Ito e dell’ università di Palermo, Fausta Occhipinti, hanno seguito i lavori degli studenti durante tutta l’esperienza. L’advisor scientifico del workshop è stato l’architetto di fama mondiale Kengo Kuma.

Gli studenti del Politecnico di Milano sotto la guida di Marco Imperadori, e con il supporto di Atelier2,  hanno realizzato il progetto AkragaShelter che si colloca presso il tempio rupestre della fonte sacra dedicata a Demetra, moglie di Zeus.  Un luogo speciale e sacro, dove architettura e natura si combinano e si uniscono in maniera empatica.

Il piccolo padiglione, circa 20 mq coperti, serve a proteggere alcune porzioni del tempio, in vista di un loro possibile ricollocamento. È però immaginabile che questo sistema possa servire al Parco Valle dei Templi anche per altre realizzazioni.

Vista la sacralità del luogo e l’imponente spazio archeologico, si è optato per una soluzione semplice ed elegante,  sia dal punto di vista compositivo che materico, soluzione che oltretutto ha consentito di contenere i costi.

Considerata la condivisione del progetto con il  Kengo Kuma Lab dell’Università di Tokyo, che ha comunque sviluppato un proprio padiglione, si è cercato di coniugare il misticismo zen orientale e il classicismo greco. In questo senso le colonne massicce dei templi greci di Agrigento vengono richiamate dai gabions d’acciaio zincato, riempiti  di pietre locali di biocalcarenite color “miele”, che servono da ancoraggio. L’ inclinazione del tetto, con angolo di 22,5°, come quello del Tempio della Concordia, costituisce un altro riferimento importante. Inoltre la copertura lignea evoca quella tipica del tempio greco a capanna. A questi elementi si aggiunge il tributo al più importante tempio giapponese, il Tempio di Ise, in legno di Inoki (cipresso), sia per la sua temporalità (viene smontato e rimontato ogni 20 anni), che per la soluzione sommitale degli archetti a tre cerniere sormontati da un canale di ventilazione e raccolta dell’ acqua a “V”. AkragaShelter è un omaggio a una cultura millenaria che bene si inserisce nel contesto naturale della valle.  La copertura culmina con una lamiera ondulata in vetroresina, biancolatte, che dà vibrazione alla struttura e che di notte, illuminata, ricorda una lampada giapponese in carta di riso.

Ottobre 27, 2013 – Novembre 2, 2013

PARTECIPANTI:

UTDA, Università di Tokyo

Politecnico di Milano

Università  di Palermo

 

ORGANIZZAZIONE:

Parco Paesaggistico e Archeologico Valle dei Templi – Direttore Arch. Giuseppe Parello, Arch. Carmelo Bennardo

 

DOCENTI:

UTDA: Salvator-John A. Liotta, Yuta Ito, Taichi Kuma

Politecnico di Milano: Marco Imperadori, Andrea Vanossi

Università di Palermo: Fausta Occhipinti

 

STUDENTI:

Politecnico Milano – Polo di Lecco: Antonella Colistra, Pietro Giamei, Giorgio Ratti.

Università di Palermo – Polo di Agrigento: Sabrina Mazzarisi, Celeste Simone, Viria Parisi e Ilenia Di Maria.

 

IMPRESA:

Diparc Srl di Vito e Michele D’Anna