LIXIL International University Architectural Competition “Next generation sustainable house in Taiki-Cho: House for enjoying the Harsh Cold”

 

PROMOTORE: LIXIL JS Foundation

CO-PROMOTORE: LIXIL Corporation Research Institute Shinkenchiku-sha

GIURIA: Kengo Kuma (University of Tokyo), Tomonari Yashiro (University of Tokyo), Dana Buntrocks (University of California, Berkeley)

 

Un team di studenti del Politecnico di Milano, guidato dal Prof. Marco Imperadori, è stato invitato a partecipare al concorso internazionale LIXIL. Il progetto sottoposto alla giuria è HuT home – Human and Temperatures.

“Enjoying the harsh cold” – Gustare il freddo estremo, significa accettare le leggi della natura e tornare in contatto con il ritmo del pianeta.

HuT home è un luogo di incontro che suggerisce il silenzio e il rispetto per la natura; è fondamentalmente uno strumento per favorire l’armonia tra la natura e gli esseri umani.

“HuT home” e “at home” hanno un suono simile, suggerendo un comodo rifugio, ma anche un luogo di incontro. Ricorda le immagini delle comunità primitive Ainu, sedute intorno al camino o sotto un albero. Ainu significa “uomo”. L’uomo è un “animale” che si relaziona alla natura, al clima e alla fauna selvatica, ma anche un “membro sociale” che può usufruire del rifugio come di un luogo da condividere per sentirsi tutt’uno con la natura all’interno della comunità Taiki-Cho.

Memu Meadows è un bel villaggio con tanti spazi e architetture, ma dove manca il tempo … e le attività sociali.

Un coro o una band, dopo l’utilizzo di tutti gli altri impianti, potrebbero usare la HuT per riunirsi, cantare e suonare nel silenzio dell’inverno; gruppi di studenti potrebbero utilizzarlo per degli workshop; vi si potrebbero organizzare eventi come Matsuri, gare di pupazzi di neve per bambini o altri ancora.

Nella HuT home il ritmo delle attività è definito dalla temperatura e da segnali sia naturali che ancestrali come il fumo dei camini, le luci del camino e i suoni nel silenzio. Nessuna tecnologia, nessuna connessione digitale sarà consentita, per rimettere in contatto l’uomo alla natura, a se stesso e alla comunità locale.

Il freddo estremo è goduto come uno stato d’animo: il silenzio e la vista aiuteranno ad apprezzare ciò che il clima ha da offrire, e come il paesaggio si trasforma lentamente, giorno dopo giorno, se è bianco o no, bevendo insieme, guardando i riflessi sulla superficie della neve … godendo le emozioni.

HuT home permette di sentire il freddo rigido sul corpo stesso, fornendo spazi con diverse temperature – e relazioni con l’esterno – al fine di sperimentare sensazioni diverse: incontro, canti, sonno, relax e meditazione.

L’edificio è quindi una sorta di “grande termometro” delle attività umane.

In una società profondamente connessa dalla tecnologia, ma, è un dato di fatto, sempre più scollegata dalla natura, la Hut home rappresenta lo spazio “primitivo”, il catalizzatore emotivo, il rifugio delle nostre paure e gioie, in un ambiente speciale e metafisico dove la natura feroce dimostrerà che solo attraverso il rispetto si può vivere in equilibrio con essa.

 

2015

 

ATTIVITA’ SVOLTA: Supervisione allo sviluppo del progetto e coordinamento generale

 DESIGN TEAM:
Davide Della Croce (teamleader); Pierpaolo Avanzi; Federica Brunone; Hiroki Imano; Salvatore Nastasi; Andrea Nulli; Francesco Salvetti; Silvia Spallina

PROFESSORI:
Marco Imperadori, Gabriele Masera

CONSULENTI:
Roberto Francieri, Graziano Salvalai, Andrea Vanossi

GREENBIZ E SOLUZIONI TECNICHE:
Martina Capecchi, Alessandra Crippa, Giulia Fumagalli

UNIVERSITA’ INVITATE:
Yale University (USA)
Politecnico of Milan (Italy)
Superior Technical School of Architecture of Madrid (Spain)
Istanbul Technical University (Turkey)
Chulalongkorn University (Thailand)
The Oslo School of Architecture and Design (Norway)
Tokyo University of Agriculture (Japan)
Ecole Nationale Supérieure d’Architecture de Paris La Villette (France)
Tokyo Institute of Technology (Japan)