La Nagakin Capsules Tower fu progettata da Kishō Kurokawa nel 1972, nello stile giapponese del Metabolismo. La Nagakin Tower, simbolo del Movimento Metabolista, fu il primo edificio del suo genere nel mondo e influenzò largamente l’architettura dei Capsules-hotel, molto comuni in Giappone. Kishō Kurokawa la chiamò “abitazione per l’Homo-movens: persone in movimento”.
Nel 2007 la società che gestisce la torre, vecchia di 40 anni, ha proposto un piano per la demolizione e ricostruzione, in stile contemporaneo, della struttura metabolista.
Sfidando il Metabolismo giapponese, è scaturita l’idea dialettica del “Metabolizing Metabolism”, per riutilizzare il 30% dei moduli originali della Nagakin Tower per costruire abitazioni di emergenza e realizzare un villaggio di pescatori nell’area di Fukushima, colpita dallo tsunami del 2011. Seguendo i bisogni degli sfollati, il villaggio può essere utilizzato per creare nuove opportunità di socializzazione, per ridare alla popolazione un senso di normalità e per aiutarla a superare il trauma.
In questo modo un’icona del Metabolismo può essere “metabolizzata” in una soluzione moderna, che soddisfa i requisiti giapponesi, e un patrimonio storico è conservato. Visto che Toshihiki Suzuki, partner del progetto, lavorò sette anni con Kurokawa, il progetto ha anche avuto la consulenza e il commento di Nobuo Abe, partner storico dello studio Kurokawa.
Nella Nagakin Tower, le capsule sono disposte su due torri in cemento armato collegate tra loro, dall’undicesimo al tredicesimo piano. La tecnologia sviluppata da Kurokawa permetteva di installare ciascuna capsula sul nucleo in cemento armato mediante 4 soli bulloni ad alta tensione, consentendo la sostituzione delle singole unità. Questo sistema permette quindi di staccare singole capsule e di trasportarle su camion da Tokyo a Fukushima.
Le capsule, complete di cucina e bagno, possono essere riassemblate in diverse combinazioni di 3 unità, totalmente indipendneti e coperte con un tetto curvo. Per migliorare il confort interno, il progetto prevede la sostituzione delle condotte d’aria interne (contenenti amianto) e un rivestimento interno per migliorare le performance termiche.
Questi moduli possono così diventare un villaggio di pescatori, sicuro, sulle colline vicine a Fukushima, con un housing misto di persone di varie età.
2013
ATTIVITA’ SVOLTA: Sviluppo del concept
Con:
Toshihiko Suzuki – Department of Architecture, Kogakuin University, Tokyo – ATELIER OPA
Yuki Sughihara
Cristina Pusceddu – Politecnico di Milano
Yi Qi – Harbin Institute of Technology, China